sabato 9 agosto 2014

Turandot, Puccini e i Tarocchi


Adoro Viareggio, adoro Puccini.
Ieri sera ho avuto la fortuna di assistere alla prima della Turandot al Festival Puccini di Torre del Lago.
Puccini Festival - Turandot

Ho pensato agli archetipi collegati alla storia, così suggestiva,  e alle carte dei Tarocchi che questi con questi archetipi risuonano.

Devo dire che, cercando su internet materiale per scrivere questo post, sono stata molto fortunata, perchè ho trovato il blog "Opera Omnia", che analizza in diversi articoli proprio gli archetipi della Turandot, oltretutto in modo suggestivo e affascinante.
 http://operaomniablog.blogspot.it/


Si tratta, in primo luogo, di una delle storie che raccontano la Papessa (o Sacerdotessa, o High Priestess).
http://witchinviareggio.blogspot.it/2014/04/la-papessa.html

C'è una principessa, Turandot, che causa la vita o (spesso) la morte dei suoi pretendenti. Una donna legata alla Luna, al suo lato nascosto, condannata, per una serie di motivi a vivere nella "dark side of the moon", si potrebbe dire (di fatto, si tratta delll'immagine utilizzata dall'allestimento di questa sera). Una donna che non sa amare, che soffre e che vive, piena di rabbia, nell'ombra. Turandot vive talmente nel mistero e nell'ombra che non canta fino al secondo atto.

Segnalo il bel profilo di Turandot pubblicato nel blog "Opera Omnia".
Turandot - Opera Omnia

C'è una schiava, Liù, anche lei vive nell'ombra, del suo padrone (nel mondo di Turandot, in ogni caso, le donne libere non sono). Anche qui, segnalo un altro prezioso approfondimento a cura di  "Opera Omnia"
http://operaomniablog.blogspot.it/2010/12/turandot-20-una-lettura-intrapsichica2.html

Tutto questo è la Sacerdotessa, in alcune delle sue variazioni negative.

Di queste due donne, una, Liù farà una fine tragica, annullandosi fino alla morte (quante donne si annullano, si sacrificano pensando che la propria vita valga meno di quella del padrone, o cercano di sparire, anche fisicamente, smagrendo sempre più e con sempre maggior accanimento il proprio corpo?), portando, così, all'estremo negativo, l'oscurità e l'elemento "ombra" tipico dell'Arcano della Sacerdotessa.

L'altra, Turandot, sarà trasformata, e guarita dall'amore. Troverà la propria controparte e potrà vivere, amare, uscire alla luce del sole. Qui entra in gioco la carta degli Amanti, archetipo, non soltanto dell'amore tra due persone, ma anche, e molto meno superficialmente, dell'integrazione degli opposti.  Su questo tema e sulle nozze alchemiche richiamate nella Turandot, rimando ad un contributo di Opera Omnia.
http://operaomniablog.blogspot.it/2010/12/turandot-19-una-lettura-intrapsichica1.html


Per quanto riguarda, infine, il personaggio di Calaf,  il suo "Vincerò" ("Nessun dorma")  maschile, risuona, per me, negli Arcani del Sole e del Carro di cui parlerò in prossimi post.

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