Carta della Settimana: 4
di Coppe rovesciato
Questa carta mi dà il modo di approfondire il significato
della Discesa iniziata attraversando
l’Equinozio d’autunno
Personalmente, sto iniziando
la discesa verso la parte oscura dell’anno accompagnata da tutta la dolcezza della
venusiana Bilancia, in queste
splendide giornate di settembre (almeno qui a Viareggio).
Così, mi sto accostando al regno sotterraneo e, meglio ancora,
subacqueo, della Sacerdotessa (che tiene i piedi nel Regno dell’Acqua, dove sono
custoditi i suoi poteri e i suoi misteri) con delle lunghissime e rilassanti nuotate
in un’acqua resa tiepida dall’estate, sotto un sole che non aggredisce più.
Come ho già annotato altre volte, la Sacerdotessa
rappresenta la parte “nascosta”, la sapienza
femminile intuitiva, la fase di germinazione
e di incubazione che non si
vede, che opera quasi “misteriosamente” (soprattutto dal punto di vista di una
cultura prevalentemente maschile), lascia germogliare la vita nel proprio
grembo, sotto la terra, in armonia con il ciclo
Vita-Morte-Vita delle stagioni e delle fasi lunari. La Sacerdotessa è anche
la donna che ha vissuto mille e mille anni e raccoglie tutta la saggezza di
tutte le donne del mondo.
Tra le facoltà della Sacerdotessa l’elemento Coppe/Acqua sottolinea
le facoltà dell’immaginazione, della creatività dell’intuizione, della capacità
di accogliere, anche passivamente (l’elemento Yin nella cultura cinese).
Il numero 4
rappresenta la solidità, la stabilità e
la fermezza.
Potete ben capire che, con il 4 di Coppe, il tentativo di “fermare
l’Acqua” può essere uno dei meno riusciti: l’acqua,
quando si ferma, quasi sempre, ristagna.
Così, il 4 di Coppe spesso può rappresentare una fase in cui
l’immaginazione “gira a vuoto” o, peggio ancora, può simboleggiare l’apatia o
la depressione.
Dirò di più. Spesso le donne cadono in depressione quando
non riescono ad esprimere la loro parte istintiva e, in generale, la facoltà
tipiche della Sacerdotessa che ben può ritrovarsi nell’archetipo della Donna
Selvaggia di cui parla, incantandoci
Clarissa Pinkola Estés, in quella meraviglia di libro che è “Donne che corrono coi lupi”.
E’ l’archetipo della natura saggia e sapiente delle donna,
che ci fa tenere l’istinto ben attivato (quello che ci salva la vita, ci fa riconoscere
chi ci tratta bene e chi male e ci mette in guardia contro i pericoli incipienti).
Come spiega Pinkola Estés, “quando perdiamo contatto con la psiche istintiva, viviamo in uno stato
prossimo alla distruzione; a immagini e
poteri naturali per il femminino non è consentito il pieno sviluppo. Quando una
donna è staccata dalla sua parte essenziale, risulta sterilizzata, e i suoi
istinti e i suoi cicli naturali di vita vanno perduti, soggiogati dalla
cultura, o dall’intelletto o dall’io, proprio o altrui”.
Inutile dire che il contesto sociale e culturale in cui
viviamo non favorisce certo il rispetto e lo sviluppo della parte più vitale e
istintiva delle donna.
Ora, ci sono buone
notizie.
Come ci insegna Pinkola Estés, possiamo rigenerare la Sacerdotessa che è in noi e il suo istinto, per
vivere finalmente una vita piena, in armonia con i nostri cicli.
Come? Andando a
visitare la Donna Selvaggia/ Sacerdotessa, compiendo la Discesa, come
Persefone, andando, finalmente, sottacqua a recuperare i nostri tesori, giù, in
profondità. Passando dal portale
dell’Equinozio d’Autunno.
E ricordatevi che Plutone,
il dio dell’Ade che rapì Persefone, era anche il dio della ricchezza: si torna sempre dal regno delle ombre con
qualche dono prezioso!
Tornando al 4 di
Coppe Rovesciato (dunque il significato della carta funziona al contrario o
comunque in maniera anomala) il messaggio è chiaro: è tempo
di fare fluire la nostra Acqua, il nostro Yin, di muoverci anziché stagnare e
di tuffarci nel regno subacqueo della Sacerdotessa per recuperare i nostri
istinti e la nostra integrità.
Così in primavera
riemergeremo portando fiori e
frutti.
E’ la promessa di un’iniziazione
benefica, di un viaggio interiore nella metà “oscura” dell’anno, per
riemergere piene di potere e forti dei nostri istinti a primavera.
Ognuna di noi ha i
suoi canali per raggiungere il mondo sotterraneo/subacqueo della Donna
Selvaggia: può essere la cura con le fiabe di Clarissa Pinkola Estés, lo
studio dei Tarocchi ed il lavoro con i loro simboli e archetipi, la meditazione, il tai chi, la maglia, il
canto, la danza, cucinare marmellate …
Ognuna sa, dentro di sé, qual è la strada che le può far
risuonare meglio questo lato così antico e genuino, questo nucleo fondamentale del
proprio potere.
Non facciamo, dunque ristagnare la nostra Acqua, affrontiamo
la Discesa e andiamo incontro alla Donna Selvaggia!
#tarocchi, #coppe, #donnaselvaggia, #viareggio, #clarissapinkolaestes,#donnechecorronocoilupi,#equinoziodautunno,#sacerdotessa
Segui la bacheca 4 di Coppe di WitchinViareggio su Pinterest.