Nella settimana appena trascorsa c’è stata la Luna piena: ora la luna è
nella sua fase calante e ci stiamo portando verso il segno dello Scorpione
e Samhain, il 31 ottobre, ai più, purtroppo noto come una delle tante forme banalizzate ed annacquate di Halloween.
E invece, Samhain rappresenta una delle date più importanti dell’anno.
Avrò modo, nei prossimi giorni, per scriverne.
E invece, Samhain rappresenta una delle date più importanti dell’anno.
Avrò modo, nei prossimi giorni, per scriverne.
Continua la Discesa, dunque, verso la parte più oscura e
misteriosa dell’anno e anche noi possiamo continuare ad “allinearci” alla Ruota dell'anno, al ciclo della natura,
per familiarizzare sempre più con le nostre parti più nascoste e misteriose.
Per riflettere su questa settimana ho estratto il 5 di
Coppe.
Intanto, registro come questa carta si presenti in
continuità con quelle delle settimane precedenti, ovvero il 4 di Coppe e l'Asso di Coppe, sottilineando come possiamo interpretare la Discesa soprattutto come un viaggio interiore.
Ora, a cosa mi fa pensare il 5 di Coppe abbinato al concetto
di questa Discesa, che continua?
Mi fa pensare che tra le parti che noi teniamo più nascoste
ci sono le ferite.
Se provate a vedere la rappresentazione di questa carta nel
mazzo Raider Waite, vedrete che c’è una persona che piange davanti a tre coppe
rovesciate davanti a sé e che, mentre piange, non si accorge di altre due coppe che,
invece, sono rimaste in piedi.
Il 5 di Coppe, in questa settimana di Luna Piena e di
Discesa, ci invita ad affrontare le nostre ferite e le nostre perdite (poi vi
dirò come tutto questo si ponga in maniera assolutamente coerente con l’avvicinarsi
di Samhain!).
Ci insegna anche ad imparare da ciò che in passato è andato
storto, facendo esperienza ed imparando dai propri errori, maturando quella
consapevolezza che ci serve per rialzare lo sguardo e continuare o ricominciare
a costruire, per accorgerci anche noi di quelle due coppe che sono rimaste in piedi.
Con quali ferite, con quali perdite abbiamo bisogno di fare
i conti?
Quali errori abbiamo bisogno di “integrare” nella nostra
storia personale?
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