Il Mago corrisponde al Numero 1 e rappresenta la forza maschile e attiva, l’impulso creativo concreto e, insieme, anche la consapevolezza e la determinazione rispetto ai propri obiettivi.
Il Mago ci insegna come mirare ad un obiettivo ed applicare la nostra volontà e potere personale per conseguirlo.
E’ il potere di manifestare l’intenzione sul piano reale.
La bacchetta magica spesso associata all’immagine del Mago indica proprio la concentrazione di energie verso un punto preciso dello spazio e del tempo al fine di manifestare concretamente qualcosa.
A differenza del Matto, il Mago ha un interesse concreto da perseguire e mette insieme tutti gli attrezzi e le competenze utili al suo scopo.
Per raggiungere il suo obiettivo potrà anche servirsi di speciali abilità sul terreno della comunicazione: saprà anche suggestionare chi ha di fronte per portarlo dove vuole lui.
Il Mago ha una potente visione e la sa trasmettere agli altri.
I grandi manager sono questo, per esempio.
Il potere del Mago comporta delle responsabilità: se utilizzato in modo benefico può portare vantaggi e benessere a tutti, ma se eccessivo può diventare manipolazione.
L’ideale personificazione delle energie del Mago si hanno in quegli individui in cui l’evoluzione spirituale è progredita di pari passo con il potere personale di intervenire in maniera efficace nel mondo esterno e di suggestionare gli altri.
Esempi di Mago che sa utilizzare bene il suo potere:
Obama e il suo trascinante “Yes, we can”.
Bruce Springsteen. Il Mago spesso è anche un grande performer. Ho appena visto su Sky un documentario bellissimo, “Springsteen & I”, in cui un sacco di fan ringraziavano il Boss e raccontavano di come, di fatto, la sua arte poderosamente energetica e incoraggiante fosse stata benefica per le loro vite, incoraggiandoli, stimolandoli, sollecitandoli a dare il meglio di sé.
Volete sapere cosa succede al Mago che ha poteri troppo sviluppati ma non è
spiritualmente evoluto? Riguardate “Topolino l’apprendista stregone” in
Fantasia di Walt Disney
Nella sua versione
peggiore il Mago è un “trickster”, un truffatore, è quello che ti fa vedere delle cose che non esistono per
ingannarti.
Ammetto
che certe volte i “trucchi” sono portati avanti a fin di bene o comunque per
uno scopo non del tutto biasimevole, come nelle serie originali TV di “Mission
Impossible” e in film come “Ocean’s eleven” o, ancora, il mitico “La
Stangata” e, di recente, “American Hustle”.
Alcune
volte, però, i trucchi del Mago possono fare davvero male, come abbiamo visto
raccontare in “The Wolf of Wall Street”.
Nella
sua versione migliore, il Mago è il Maestro o la Maestra di Arti Marziali, che unisce una profonda consapevolezza
personale al massimo sviluppo possibile delle proprie abilità (che possono
anche arrivare rasentare gli “effetti speciali”!).
In una lettura, il Mago ci
spinge a domandarci come possiamo utilizzare la sua energia in una data
situazione: per esempio, in che modo ho bisogno di essere
determinato e concentrato per realizzare un certo obiettivo? Di quali abilità,
competenze, attrezzi, ho bisogno per raggiungere la mia meta? Ho dei problemi di comunicazione? C’è
qualcosa che potrei comunicare meglio? Ho rappresentato correttamente la mia
visione? E’ possibile che gli altri non siano riusciti a vederla o che io non
l’abbia trasmessa?
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